Xavier Le Roy > Self Unfinished
Un pezzo che lavora con la trasformazione della materia e oltrepassa in modo provocatorio le convenzioni teatrali. Un danzatore, una maglietta, l’imitazione di suoni stranianti che evocano l’immagine di un robot, possono essere una idea facilmente comprensibile, anzi convenzionale si può dire: la proposta da Xavier Le Roy trasforma però il corpo e lo guarda da altri punti di vista, e trasforma il tutto in uno spazio mentale claustrofobico. Con la testa al posto dei piedi, il corpo del danzatore si trasforma in una serie di allucinanti aberrazioni morfologiche. Immagini corporee si riconfigurano in base a leggi non scritte e a ritmi disumani ed inquietanti. Queste inimmaginabili torsioni umane presentate sotto forma di spettacolo di danza sono, inoltre, un tentativo dell’artista di trasformare dati scientifici e sociali in rappresentazioni immaginarie del corpo. Self Unfinished ha debuttato il 6 novembre 1998, al Substanz Festival – Cottbus (D)