Musica ed arte in luoghi alternativi, all’insegna della varietà, della multimedialità e della contemporaneità: queste la note fondamentali che caratterizzano Transart.
Transart 2002, alla sua seconda edizione, avrà luogo dal 13 al 28 settembre in diverse tappe dislocate su tutto il territorio del Trentino Alto Adige. Base di partenza è la provincia di Bolzano e il suo capoluogo: collaborazioni fondamentali per l’edizione di quest’anno saranno artesella (TN) e il festival Klangspuren (Tirolo del Nord).
Anche quest’anno si assisterà agli spettacoli non dalle poltrone di velluto rosso di una sala concerti ma accomodati senza pretese nel mezzo di spazi industriali o immersi in luoghi con una forte caratterizzazione storica. Dalla cinta muraria dell’inespugnabile forte austro-ungarico di Fortezza ai capannoni delle industrie di Borgo Valsugana, dalla falegnameria Pichler di Bressanone alle centrali Edison di Bolzano e Mezzocorona; e ancora a Bolzano il deposito degli autobus SAD e la sala d’aste del bestiame, mentre a Borgo Valsugana Transart terminerà il suo cammino nel capannone industriale Finstral.
Dal punto di vista tematico protagonista sarà la cultura giapponese, rappresentata da grandi interpreti che proporranno affascinanti progetti in cui, tradizione e contemporaneità, oriente e occidente, si coniugano perfettamente.
I momenti più intensi dell’edizione 2002 saranno i progetti prodotti appositamente per il festival:
“Hin zur Flamme”, un progetto che si propone come una sorta di ‘opera totale, scritta da George Lopez, per orchestra sinfonica e luci, che andrà a completarsi con l’action “The Composer. Living Installation” ideata dalla performer Marina Abramovic. La stessa Abramovic, si presenterà poi anche nella veste di curatrice, con il progetto BODY BASICS: un’esposizione – site specific per le suggestive stanze della fortezza – con installazioni e video realizzati dai suoi allievi e una serie di appuntamenti performativi.
Fabrica, il centro di ricerca sulla comunicazione del gruppo Benetton, si è impegnata nella creazione di un progetto – in esclusiva per Transart – che indaga sulla vocalità e sulle sue grandi potenzialità, influenzata proprio da un artista che delle sonorità della voce ne ha fatto virtù: Koichi Makigami. I musicisti di Fabrica – dipartimento musica, insieme ai ricercatori del dipartimento video e a Koichi Makigami daranno corpo ad una performance multimediale, che vedrà anche la partecipazione straordinaria di Phil Minton.
La danza sarà proposta attraverso l’interpretazione del celebre Saburo Teshigawara che, in collaborazione con Wolfgang Mitterer, ha ideato uno spettacolo ad hoc per la sala d’aste del bestiame di Bolzano. Baneto, uno dei più giovani coreografi nel mondo della danza contemporanea, si presenterà invece con la compagnia Tokyo Contemporary Dance. L’innovazione sposa la tradizione nel canto dei monaci di corte Reigakusha, che riproporranno le sonorità dei rituali religiosi buddisti. Il fascino orientale si ritroverà ancora in modo esemplare nelle favole raccontate in chiave “underground” di Akemi Takeya e Furudate. Christian Fennesz ha rimusicato, invece, in chiave elettronica un film muto giapponese dei tempi dell’Avanguardia.
A completare il ricco programma sarà una serata che presenta monologhi multimediali, attraverso la vocalità di Fatima Miranda, il contrabbasso di Stefano Scodanibbio e l’oratoria del critico d’arte Francesco Bonami.
Transart terminerà con un ospite d’eccezione quale Lou Reed: un musicista che ha scritto la storia del rock.
L’ex Velvet Underground suonerà insieme all’Ensemble Zeitkratzer di Berlino, che proporrà una rilettura di uno dei suoi lavori più controversi: Metal Machine Music.