Transart è cultura contemporanea per tutti quelli che vogliono capire l’essenza della nostra epoca. Alla sua quinta edizione il programma del festival prospetta un paesaggio molto diversificato, simile ad una mappa geografica creativa che fa della musica contemporanea il suo centro… per poi diffonderla verso i confini di territori diversi e lontani.
La musica contemporanea classica occupa il nucleo centrale del festival. Con il concerto inaugurale, che avrà luogo all’ormai celebre Officina FS di Bolzano, sale per la prima volta sul palcoscenico di Transart l’Orchestra Haydn, orgoglio musicale del territorio. Sotto la guida del direttore Johannes Kalitzke verranno eseguite le opere di due tra i migliori compositori della nuova generazione: Bernard Lang, allievo di Vinko Globokar e grande conoscitore del repertorio contemporaneo e il giovane talento cino-venzuelano Jorge Sánchez Chiong. Lang presenta “DW 8, opera per Orchestra sinfonica e giradischi” – dove DW sta per Differenz / differenza e Wiederholung / ripetizione – pezzo che traduce su pentagramma le tecniche di loop proprie di compositori di musica elettronica, dj o videomaker per sottoporle poi ad una orchestra sinfonica (PI). Segue, in prima mondiale, l’esecuzione di “trapos / Catwalk en Guantánamo” opera per orchestra, giradischi ed elettronica: il giovane talento, che da un paio d’anni non manca di stupire le platee internazionali, propone una pièce dove la tradizione orchestrale sconfina nell’elettronica e nel teatrale. Ancora nella traiettoria del classico contemporaneo sarà il concerto del quartetto d’archi britannico Arditti. Fondato da Irvine Arditti nel 1974, il quartetto ha acquisito una reputazione mondiale nell’esecuzione dei repertorio contemporaneo, lavorando a diretto contatto con ogni compositore di cui ha eseguito la musica: questa pratica è la matrice fondamentale del processo interpretativo che li ha portati alla fama; in questa occasione eseguiranno “Fragmente – Stille an Diotima” di Luigi Nono, che trae ispirazione da poesie di Hölderlin, e il “Quartet N.4” del compositore inglese Jonathan Harvey, con la direzione tecnica dell’IRCAM.
Se con una mostra a Museion – Museo d’arte moderna e contemporanea di Bolzano – si celebra “La percezione dell’orizzontale”, con un concerto transart05 ripropone in musica un omaggio parallelo: questo il motivo conduttore del programma della serata dove opere di Morton Feldman, Steve Reich, Felix Resch (prima assoluta) e Arnaldo de Felice (prima assoluta) vengono eseguite da Latvian Radio Choir, uno dei cori da camera più conosciuti dall’Est europeo, e dal quartetto Rigas Kamermuziki… il tutto sotto la direzione di Kaspars Putnins.
L’apoteosi di Frank Zappa® eseguita da Absolute Ensemble propone la tradizione rock reinterpretata in chiave contemporanea classica. Un DJ meeting con i più illustri esponenti del genere vede come ospite d’eccezione Darren Price degli Underworld.
E poi si giunge agli sconfinamenti: tra video arte e cinema si colloca l’eccezionale presentazione del ciclo Cremaster, opera dell’artista americano più acclamato degli ultimi dieci anni, il genio visionario Matthew Barney. “The Cremaster Cycle” è un’ibridazione grandiosa, sia narrativa sia simbolico-allegorica, di video arte e cinema sperimentale: i 5 episodi della saga filmica verranno presentati a Bolzano e al MART di Rovereto. In questo genere trova spazio anche l’ideazione di una rassegna di video arte che presenta la produzione inedita di giovani artisti del settore direttamente da Londra.
Sonorità elettroniche e suggestioni visuali saranno i codici interpretativi di due prime italiane presentate a Brunico in collaborazione con l’Elektra Festival di Montreal, Canada. E’ il caso di Purform, duo composto dagli artisti canadesi Alain Thibault e Yan Breuleux, che presentano il progetto “Black Box”, una sorta di traduzione in immagini e musica del caos cibernetico antecedente all’avvento della comunicazione globale. E ancora Jan Pichè con una serie di “cortometraggi sonori”, presentati sotto forma di trittico. Sempre sulla scia dell’innovazione e della ricerca nel campo della videomusic si colloca la performance di SKOLTZ_KOLGEN, che presenta, ancora una volta a Brunico, l’ormai celebre “Flüux:/terminal”, lavoro volto ad indagare le strette connessioni tra espressione visiva e impulso musicale, vincitore del premio Ars electronica di Linz.
In collaborazione con La Biennale di Venezia, 37° Festival di Teatro, una ricerca che presenta due progetti esplicativi di quel teatro nascosto che scende ad indagare fino alle fondamenta della filosofia della rappresentazione dei giorni nostri. “Weather Report”, teatro di presenze incorporee e sonore, è un pezzo dedicato all’ascolto di differenti sistemi climatici – dall’Africa equatoriale ai ghiacci polari – esplorati, sondati, indagati dall’inglese Chris Watson. Un progetto specificamente teatrale, concepito attraverso una rappresentazione drammatica delle presenze in forma di suono. “Physical Interrogation Techniques” del compositore e artista svedese Carl Michael Von Hausswolff è l’estensione di una voce protagonista -diretta e stentorea, apatica e dura – che recita brani tratti dal manuale di istruzione “Physical Interrogation Techniques “di Richard W. Krousher, ispirato alle regole di interrogatorio della CIA, per strappare informazioni attraverso metodi di tortura. Von Hausswolff porta lo spettacolo all’interno del pubblico, e, attraverso la miscela delle frequenze, rappresenta l’efficacia teatrale della politica che ha per oggetto la “verità”.
Nella linea di questa ricerca si colloca anche il genio versatile di Jan Fabre con il suo “Angel of Death”: spettacolo dove si fondono in un dialogo incessante le principali arti: musica, performance dal vivo, immagini, video, danza e recitazione
È sempre la musica a chiudere il festival, con un dionisiaco omaggio a Platone! Sette ore di musica e degustazione vini eseguite in otto parti da Klangforum Wien, sulle musiche di Donatoni, Sciarrino, Haas, Xenakis, Ablinger e molti altri compositori contemporanei.
Novità del 2005 è, infine, il programma per bambini con una sinfonia degli oggetti abbandonati, eseguita da Max Vandervost, oltre ad una versione in chiave tirolese dell’opera “Pierino e il Lupo” eseguita da Swarovski Musik Wattens, ed un interessante progetto di Stump-Linshalm che eseguono il “Tierkreis” di Karl-Heinz Stockhausen in versione per bambini.